Con il bollettino n. 37, del 2 ottobre 2017, l’Antitrust ha pubblicato il Provvedimento n. 26741, con cui ha disposto di non avviare l’istruttoria di cui all’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90 con riferimento all’operazione di concentrazione F2I SGR/INFRACOM ITALIA.
Per l‘Antitrust, l’Operazione non appare idonea a modificare gli assetti concorrenziali dei mercati delle telecomunicazioni, all’ingrosso e al dettaglio, e dei mercati dei servizi di ICT, con particolare riferimento ai servizi di data center e cloud computing.
In particolare, per l’Antitrust, F2i non risulta attiva nei mercati interessati dall’Operazione. Pertanto, non appaiono, allo stato, realizzarsi effetti di carattere orizzontale di rilievo, anche considerando la posizione di MC-Link sui mercati rilevanti.
F2i SGR S.p.A., infatti, è una società di gestione del risparmio che gestisce due fondi di investimento alternativo mobiliare riservato di tipo chiuso denominati F2i – Fondo Italiano per le Infrastrutture (di seguito, Primo Fondo) e F2i – Secondo Fondo Italiano per le Infrastrutture (di seguito, Secondo Fondo). F2i è interamente partecipata da investitori istituzionali, nessuno dei quali controlla da solo o congiuntamente ad altri la società. I primi tre soci (Cassa Depositi e Prestiti, Intesa San Paolo e Unicredit) detengono ciascuno il 14,01% del capitale sociale. Nel 2016 F2i ha realizzato in Italia un fatturato pari a [1-2]2 miliardi di euro .
Invece, MC-Link S.p.A. è una società quotata sul mercato AIM gestito da Borsa Italiana, attiva nel settore delle telecomunicazioni elettroniche e digitali che fornisce servizi dati, accessi a internet a banda larga e ultra-larga. La società, inoltre, dispone di quattro data center (due a Roma, uno a Milano e uno a Trento) attraverso i quali offre, inter alia, servizi di housing, co-location e server renting). Il fatturato realizzato nel 2016 sul territorio italiano è stato pari a [30-100] milioni di euro.
Infracom Italia S.p.A. è la società destinata al cambio di assetto proprietario nell’ambito dell’operazione di concentrazione, che svolge tre tipologie di attività economica:
i. servizi di data center e cloud computing, nell’ambito del settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (ICT);
ii. Servizi di telecomunicazioni, sia all’ingrosso sia al dettaglio;
iii. offerta di programmi applicativi per l’Enterprise resource planning.
Infracom è una società attualmente controllata da Abertis Infraestructuras S.A., tramite Serenissima Partecipazione S.p.A. che detiene il 94,13% del capitale di Infracom. Nel 2016, la società target ha conseguito ricavi per [30-100] milioni di euro in Italia.
L’operazione di concentrazione notificata all’Antitrust prevede l’acquisizione del controllo esclusivo di Infracom da parte di F2i. Ai fini della conclusione dell’operazione, è stata costituita una nuova società, denominata 2i Fiber, incaricata dell’acquisto della partecipazione di Serenissima Partecipazione S.p.A. nel capitale di Infracom. 2i Fiber sarà soggetta al controllo esclusivo del Secondo Fondo, gestito da F2i. Il capitale di 2i Fiber sarà partecipato all’80% dal Secondo Fondo e al 20% da Marguerite Infrastructure, una società interamente controllata da 2020 European Fund for Energy, Climate Change and Infrastructure (di seguito 2020 European Fund), un fondo di diritto lussemburghese
A esito dell’Operazione, F2i acquisirà anche il controllo indiretto, tramite Infracom, di alcune società attualmente controllate da Infracom: Softher S.à.r.l. e Multilink Friuli S.r.l.
Softher S.à.r.l. è attiva nella gestione degli sviluppi applicativi del programma proprietario di Enterprise resource planning denominato Panthera, per conto di Infracom; il capitale è partecipato al [95-100%] da Infracom.
Multilink Friuli S.r.l. è una società attiva nel commercio, noleggio, installazione e manutenzione di impianti telefonici, sistemi di telecomunicazione, sistemi telematici e sistemi informatici; il capitale è partecipato al [95-100%] da Infracom.
Per l’Antitrust considerato che F2i opera prevalentemente in settori diversi da quelli interessati dall’Operazione, non sembra ipotizzabile, allo stato, il prodursi di effetti verticali o conglomerali. Pertanto, l’operazione e’ stata giudicata non idonea a restringere la concorrenza sui mercati dei servizi di telecomunicazioni e dei servizi ICT, atteso inter alia che I mercati dei servizi all’ingrosso e al dettaglio di telecomunicazioni sono caratterizzati dalla storica presenza di un operatore incumbent (Telecom Italia S.p.A.) che detiene una posizione dominante.
Avv. Silvia Giampaolo
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