Reddito di cittadinanza: il Garante privacy critica il decreto legge per violazione del GDPR

08 febbraio 2019

Con la Memoria del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali nell'ambito del ddl di conversione in legge del decreto-legge  28 gennaio 2019, n. 4 recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni (AS 1018), del 8 febbraio 2018, indirizzata alla Commissione permanente XI (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato della Repubblica, il Garante privacy ha individuato notevoli lacune sul trattamento dei dati in merito al decreto-legge  28 gennaio 2019, n. 4 recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. 

In particolare, il Garante rileva che le disposizioni del decreto elgge dovrebbero essere attuate previa un’attenta opera di valutazione dei rischi, in conformità a quanto richiede il Regolamento europeo (artt. 25 e 35).

Per il garante privacy,

- la discipliana, cosi' come formulata non appare, in più punti, idonea a soddisfare i requisiti richiesti dal diritto europeo;

-  è stata riscontrata l’assenza di un’adeguata cornice di riferimento che individui pertinenti regole di accesso selettivo alle banche dati, introduca accorgimenti idonei a garantire la qualità e l’esattezza dei dati, nonché misure tecniche e organizzative volte a scongiurare i rischi di accessi indebiti, utilizzi fraudolenti dei dati o di violazione dei sistemi informativi, oltre a procedure idonee a  garantire agli interessati l’agevole esercizio  dei loro diritti.

-  sussiste un  palese contrasto di tali previsioni del decreto legee con le garanzie sancite dalla disciplina di protezione dati - e con effetto limitativo della discrezionalità legislativa oltre che amministrativa - a tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini, rispetto alle più varie forme di violazione.

-      Il decreto legge pregiudica la sicurezza, l’integrità e la riservatezza dei dati contenuti negli archivi dell’Inps e dell’Agenzia delle entrate, gestiti fino ad oggi nel rispetto di stringenti misure di sicurezza, anche in attuazione di puntuali indicazioni fornite dal Garante.

-      esistono rilevanti carenze nel sito web in particolare, nell’informativa sul trattamento dei dati e nelle modalità tecniche della sua implementazione (che, ad oggi, comportano un’indebita e non trasparente trasmissione a terzi dei dati di navigazione, quali indirizzi IP e orario di connessione, da parte dei visitatori del medesimo sito). 

 

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9081679

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