ANNULLAMENTO DEL CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI
05 luglio 2019
Lo Studio Cugia Cuomo e Associati, nelle persone del partner Alessandro Bonavita e of counsel Giuseppe Francesco Gioffré, ha rappresentato con successo in un ricorso collettivo dinanzi al Tar del Lazio, sede di Roma, sezione III bis, alcuni docenti che hanno impugnato la propria esclusione dalle fasi orali del noto concorso pubblico per dirigenti scolastici bandito dal Miur.
In particolare, il Tar adito rilevava che “nella seduta Plenaria del 25 gennaio 2019 l’organo tecnico si era riunito a composizione allargata, ossia con la partecipazione non solo dei membri della Commissione centrale, ma anche dei componenti e/o rappresentanti delle singole Sotto-Commissioni e, in tale occasione, venivano definiti i criteri di valutazione poi utilizzati per la correzione delle prove e l’attribuzione dei punteggi. Con ogni evidenza, però, nel consesso figuravano anche componenti che versavano in una condizione di incompatibilità e/o erano in conflitto di interessi, sicché non avrebbero potuto essere destinatari di alcuna nomina”. Tali condizioni di incompatibilità, compiuntamente analizzati dai giudici amministrativi e riguardanti la presenza di alcuni docenti che avrebbero tenuto alcuni corsi di formazione finalizzati al sostenere il predetto concorso, determinavano quindi a monte una totale illegittimità che si ripercuoteva a cascata sull’operato di tutte le commissioni esaminatrici, essendo stati i criteri di valutazione definiti da organismo appunto illegittimamente costituito.
Sul punto peraltro il Consiglio di Stato ha in tale ottica affermato il principio che “del resto la ratio dell'incompatibilità stabilita dall'art. 6, comma 2, del D.M. n. 96/2016 risiede nell’esigenza di evitare che i candidati che hanno seguito corsi di preparazione al concorso possano risultare avvantaggiati dalla presenza in commissione di un loro docente” (Consiglio di Stato, Sez. VI, 25.3.2019 n. 1965).
Attualmente, la pubblica amministrazione ha presentato ricorso cautelare dinanzi al Consiglio di Stato, volto invece alla riforma delle indicazioni rese dal Tribunale amministrativo, per cui lo Studio continuerà a rappresentare i propri assistiti anche in questa fase.
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